Le piacerebbe scrivere un best seller?

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Quando incontro i miei giovani lettori nelle scuole, c’è sempre qualcuno che tira fuori una parola magica: successo. Alcuni pensano che io sia uno scrittore “famoso” giacché sono lì a parlare con loro. Altri, più pratici, intuiscono che per essere veramente famoso dovrei essere conosciuto da tutti e aver venduto tanti libri. Sì, per essere famoso avrei dovuto scrivere un best seller!
Così mi fanno domande del tipo: «Le piacerebbe scrivere un best seller?», oppure, «Cosa farebbe se scrivesse un libro come Harry Potter e diventasse milionario?”
Sono domande che fanno sorridere, alle quali rispondo con una battuta e un po’ di autoironia.
L’altro giorno però un ragazzo mi ha chiesto: «Perché non prova anche lei a scrivere una storia di maghi, o di vampiri?»
Certo potrei farlo, potrei benissimo scrivere una storia di maghi o di vampiri. Sono argomenti di moda e ciò mi darebbe l’ipotetica possibilità di avere più successo.
E’ indubbio che molti fanno proprio questo: si rendono conto che un tema va alla grande e ci salgono sopra. Come spiegarsi altrimenti il proliferare di libri su questo o quell’argomento?
Ci sono però tanti altri scrittori che non lo fanno e seguitano a scrivere le loro storie. Storie dove maghi e vampiri, purtroppo o per fortuna, non c’entrano nulla.
Quegli scrittori, come me, pensano che ognuno debba raccontare le proprie storie rispettandole. Pazienza se non ci porteranno lontano, se non sono storie da “ricchi e famosi”. Quelle sono le nostre storie, la nostra voce è maturata per raccontarle, ci sono dentro i nostri pensieri e le nostre emozioni. Nelle storie che raccontiamo c’è un pezzo importante della nostra vita, di quello che siamo e che abbiamo da dire, dei nostri ricordi e del nostro modo di vedere il mondo.
E’ vero che tutti quanti intorno vogliono darci a intendere che avere successo significhi essere ricchi e famosi e apparire in televisione. Ma non è così, e tanto meno è così per chi scrive.
Un vero scrittore se ha qualcosa da dire va dritto per la sua strada e non si lascia distrarre dalle mode del momento. Lui ha delle storie da raccontare e le racconta ben sapendo che se tradisse quelle storie tradirebbe se stesso. A che varrebbero allora i soldi e la fama?
Forse diventare scrittori significa questo dunque: avere qualcosa da dire e trovare la voce per dirlo. Significa capire quali sono le storie che vogliamo narrare. Una volta che l’avremo capito saranno loro a condurci per mano, non importa dove.